É sempre meno un terrore di sparire irrisolta, adesso è un’epifania quotidiana di cose ciniche e curiose: chissà cosa c’è dopo gli abbandoni, l’immeritato amore, il perduto affanno di stare da sola? Sui gradini di anni senza parole, le ho cercate dietro gli armadi pesanti e scuri, poi una sera d’ottobre dentro un’altra vita, ho tirato via l’ultima e ho sorriso.
Da questa parte della contraddizione i giorni pesano come lana bagnata.
Eppure.