Ho sanguinato per giorni, un anno fa, dopo il salto oltre il confine dei tuoi bellissimi occhi tristi.
Questo ti dissi: hai gli occhi tristi.
Tu non ritrovavi le scuse, il solito guardare, il filo di ogni cosa lontana dal tavolo in mezzo a noi.
Parlavo dei tuoi occhi senza averne il diritto. Dopo danzammo piano sul silenzio.
Scrissi sulla tua bocca il mio manifesto delle cose giuste.
Ancora lì, intatto, privo di ogni dubbio.