di un buco
sul legno,
sul drappeggio chiaro e profano
di un edificio taciturno.
Sempre
sul soffitto
della mia vecchia camera.
Soccombere
alle liste, al succinto,
al labirinto interno,
alle parole smarrite,
alle vicinanze negate,
agli impulsi, alle suggestioni
ma non più
al mistero
di Te.