A Luis



L'inquantificabile peso del cielo si annulla ogni volta nell’epico viaggio delle tue pupille, limpide e determinate ad annullare l’insondabile limite.
Tu mi hai regalato
macchie di cibo sulle scarpe,
una ribellione puntuale per il mio maglione nero,
un puntino arancione sul braccio destro,
la fiducia.
Le volte che ho pregato, nello spazio sacro del tuo sonno, ho chiesto a Dio di insegnarmi il tuo immenso talento di correre senza fretta.
Di diffondere il sole con le dita.
Di fare incetta di tutto l’amore che serve.
Di neutralizzare le pericolose paralisi dei se, come la mattina che ti ho conosciuto e ti sei svegliato sorridendo.