Bambina, sotto le spigolose linee del mento che ti diede tuo padre, attendono pazienti già migliaia di lacrime minacciose come stalattiti.
L’estate della tua vita non ti ha dato ancora un sole tanto caldo da scioglierle.
Tu continua a modellare i silenzi come un orefice, nell’inaspettato fai vagare i tuoi occhi avventurosi e poi rincorri il mio fianco. Mostrami ciò che sai: il perdono, il dolore, la perduta arte di guardarsi ancora allo specchio con serenità.
Troppe volte ti è stato fatto credere di essere uno sbaglio, ma è uno sbaglio il primo fiore di ciliegio?