La mia mente è un campo stopposo,
un concetto 
a metà:
non cresce niente
niente attecchisce,
se non
certi dolorosi rovi.
Soffocano 
germogli.
I tentativi di un cielo
buono
sono vani
nella prassi del silenzio:
più leggero 
di tutte le parole 
e più impetuoso.
Pesano
sul mio collo
speranze disattese
inequivocabili
come il sole che si leva,
poi un'incapacità 
universale
di sbocciare.
Così vivo,
dimenticando le stagioni
e il bel tempo fuori.