18/10/2019
Ma noi ce ne andremo dal ieri angusto che ci ha viste germogliare in cattività. Ce ne andremo con le nostre parole nascoste per anni, gli abbracci mancati e le squallide pietre che ci si sgretolavano addosso.
Ce ne andremo con i pianti silenziosi nel cuore della notte e i sospiri solidificati come macigni sempre più pesanti. Via per costruire altari di resistenza e ribellione, con nient’altro che la nostra vulnerabilità come pilastri.
Via insieme agli anni effimeri di un’infanzia vacillante.
Tra l’arancione e il gelo.
E poi proveremo a raccontare tutto, senza dimenticare il sole, nelle notti d’autunno di quest'oggi straniero.