Nell’acciaio sferzante del mattino sussurrami, pericolosa, all’orecchio: cos’era il tempo lontani, se non un mostro senza occhi?
Parlami piano di quanto mi hai atteso, ti dono in cambio la scontentezza sterminata di un’esistenza senza il tuo tocco.
Sottovoce, promettimi di soggiogare i giorni insieme.
Tu che puoi vedere dietro il velo,
attraverso il fuoco.