Sotto le arcate dei tuoi occhi vedo una casa che non ho più.
Non parliamo mai della stanchezza di cose che si perdono, costruiamo nidi inconsapevoli tra i giorni, dimentichiamo di annaffiare le piante.
A volte sguazziamo al centro degli equilibri, piangiamo di vergogna, di resa, di riconoscenza e, figli delle ricorrenze, ci facciamo male allo stesso unico modo.